Come valutare le difficoltà di una escursione
(la scala CAI-TCI elaborata da Buscaini-Corbellini)
E' fondamentale, prima della scelta dell' itinerario da percorrere, saper valutare le sue difficoltà
che sono la somma di diverse variabili.
Ecco la scala ufficiale che ho elaborato assieme al compianto Gino Buscaini
nell'ambito di un apposito gruppo di lavoro nominato dal CAI.
Naturalmente è frutto di compromessi e di vari adattamenti, ma nel complesso risulta chiara e fruibile.
Ad essa dovrebbe far riferimento qualsiasi articolo o guida che tratti di trekking.
T (turistico) - Itinerari su stradine, mulattiere o larghi sentieri, con percorsi non lunghi,
ben evidenti e che non pongono incertezze o
problemi di orientamento. Si svolgono di solito sotto i 2000 metri.
Richiedono una certa conoscenza dell'ambiente montano e una
preparazione fisica alla camminata.
E (escursionistico) - Itinerari che si svolgono su sentieri di ogni genere,
oppure su evidenti tracce di passaggio in terreno vario
(pascoli, detriti, pietraie), di solito con segnalazioni; possono esservi brevi tratti pianeggianti
o lievemente inclinati di neve residua,
quando, in caso di caduta, la scivolata si arresta in breve spazio e senza pericoli.
Si sviluppano a volte su terreni aperti, senza sentieri ma
non problematici, sempre con segnalazioni adeguate. Possono svolgersi su pendii ripidi;
i tratti esposti sono in genere protetti o assicurati
(cavi). Possono avere singoli passaggi su roccia, non esposti,
o tratti brevi e non faticosi né impegnativi grazie ad attrezzature
(scalette, pioli, cavi) che però non necessitano l'uso di equipaggiamento specifico
(imbragatura, moschettoni, ecc.).
Richiedono un certo senso di orientamento, come pure una certa esperienza
e conoscenza del terreno montagnoso, allenamento alla camminata,
oltre a calzature ed equipaggiamento adeguati.
Costituiscono la grande maggioranza dei percorsi escursionistici
sulle montagne italiane.
EE (per escursionisti esperti) - Si tratta di itinerari generalmente segnalati
ma che implicano una capacità di muoversi su terreni
particolari. Sentieri o tracce su terreno impervio e infido (pendii ripidi e/o scivolosi di erba,
o misti di rocce ed erba, o di roccia e detriti).
Terreno vario, a quote relativamente elevate (pietraie, brevi nevai non ripidi,
pendii aperti senza punti di riferimento, ecc.).
Tratti rocciosi, con lievi difficoltà tecniche
(percorsi attrezzati, vie ferrate fra quelle di minore impegno).
Rimangono invece esclusi i percorsi su ghiacciai, anche se pianeggianti e/o all'apparenza senza crepacci
(perché il loro attraversamento richiederebbe l'uso della corda e della piccozza e
la conoscenza delle relative manovre di assicurazione).
Necessitano: esperienza di montagna in generale e buona conoscenza dell'ambiente alpino.
Attrezzatura, equipaggimento ed allenamento adeguati.
EEA (per escursionisti esperti con attrezzatura) - Si tratta di percorsi attrezzati e vie ferrate
che richiedono l'uso dei dispositivi di autoassicurazione.